Dalle mie parti, tanto tempo fa...
...i vecchi e i bambini portavano le mucche al pascolo.
Io passavo intere giornate, nei campi o vicino al bosco, con cinque mucche, un libro e la nonna. Leggevo storie di dame e cavalieri. Mia nonna mi
raccontava storie di martiri e santi.
Di notte, qualche volta, dormivamo all'aperto, sul prato, vicino al vecchio ciliegio. Noi piccoli guardavamo le stelle e ascoltavamo le storie dei grandi: la guerra,
e Mussolini e Gigi Sega che era morto schiacciato dal carro, e l' Emerina che era scappata...
E quando i nostri grandi erano piccoli, d'inverno, si scaldavano al tepore della stalla raccontandosi storie di re e di regine, di caccia e di lavoro...
Vivere è raccontare. E raccontare è vivere.
E io mi racconto spesso un sacco di storie. E qualche volta le scrivo.
Secoli fa, ad esempio, ho persino scritto un romanzo. Che è rimasto manoscritto nel cassetto per decenni. Poi, in un’estate pigra, l’ho trasformato in bit. E ho spedito senza speranze il file ad un concorso letterario. E sono arrivato primo. E mi hanno pubblicato il romanzo. E grazie al passaparola in pochi anni ho venduto ben venticinque copie.
Capita poi, che in alcuni momenti di sconforto politico ed esistenziale, mi assalga la nostalgia. E per ritrovare il sapore del tempo ricercato, scrivo piccoli racconti. Ingenui. E sono in genere racconti sull’amore.
Alcuni racconti li ho messi persino in un libro. Che ho pubblicato. E di cui ho già venduto in due anni quasi dieci copie.